giovedì 6 ottobre 2016

"È molto difficile avere un amico del cuore"

Dal Giornale del Popolo del 30 settembre

La mattina si dedica ai pacchetti. Disegni, braccialetti, sorprese dell’uovo Kinder e altri ritrovati vengono avvolti in fogli di carta colorati chiusi con lo scotch o con elastici colorati e poi portati a scuola per essere distribuiti agli amici. “Ne faccio uno anche per Leo, ma lui è un maschio, ci vorrà un super eroe”. Ogni sera si conduce poi un’indagine approfondita per sapere se i regali sono stati graditi. Qualche volta anche a casa nostra arrivano pacchetti, opera a loro volta di altri amici che probabilmente impegnano allo stesso modo le colazioni delle loro madri. Devo informarmi: probabilmente c’è un significato pedagogico-educativo in questa volontà di fare regali agli altri bambini e impacchettarli con le proprie mani. Tanta tenerezza di genitori viene subito stroncata proprio dai bambini. “Francesca non è più mia amica del cuore”. Tu chiedi, informi, pensi che ti spiace perché in fondo la mamma di quella bimba era l’unica il cui nome associavi al volto correttamente. L’indagine fa emergere che la non amicizia è durata per circa cinque minuti, quando, non si sa per quale motivo, Francesca ha cambiato idea ed è tornata a dichiarare affetto all’amica che le porta i pacchettini ogni giorni. E lei, la piccolina dei pacchettini, è contenta che tutto sia andato bene ma ha capito una cosa: “È molto difficile avere un amico del cuore”. E, piccina mia, non hai ancora conosciuto la specie dei fidanzati. 

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